NELLE MARCHE A FABRIANO IL NOSTRO TOUR
Il viaggio è spesso considerato sinonimo di fuga e relax ma di recente però sono cambiati i parametri di definizione. Da sinonimo di fuga è passato infatti a esperienza di viaggio basato su coinvolgimento, avventura e autenticità dell’esperienza, lontano dai percorsi più turistici per esplorare luoghi meno conosciuti. Capofila della splendida Regione Marche è indubbiamente Fabriano, nella provincia di Ancona, splendida cittadina che l’Unesco ha riconosciuto quale Città Creativa per il Network Crafts and Folk art, che a ben guardare ha tantissimo da offrire anche grazie al comprensorio, da Serra San Quirico a Sassoferrato, passando per le stupefacenti Grotte di Frasassi, una esperienza da vivere almeno una volta nella vita.
Fabriano è conosciuta per la produzione della carta: intere generazioni, almeno una volta, hanno disegnato su un album Fabriano. La città della carta ha però molto altro di cui vantarsi, a partire dall’impianto urbanistico che la fa annoverare tra i borghi medievali più belli d’Italia. Fabriano conserva ancora oggi la propria struttura medievale, raccolta intorno alla scenografica piazza del Comune, di forma quasi triangolare, su cui si affacciano il Palazzo del Podestà, la fontana Sturinalto, il Palazzo del Comune e il Loggiato di San Francesco che regala un sorprendente effetto scenico e prospettico. Alle spalle del Comune si erge il Teatro Gentile, uno dei più belli ed eleganti della regione, rinomato per la sua costruzione che facilita la propagazione del suono. Una passeggiata nel centro, lungo vicoli e vie del reticolo urbano, regala scorci di grande suggestione e permette di soffermarsi in particolare su alcuni complessi monumentali che ospitano le eccellenze museali fabrianesi, come il celebre Museo della Carta e della Filigrana o il meno noto, ma assolutamente emozionante Museo del Pianoforte storico. Questo piccolo museo, nato da una collezione privata di 18 pezzi di valore inestimabile, propone delle visite-concerto di un’ora, in cui assaporare l’evoluzione dal clavicembalo allo strumento che oggi conosciamo. Davvero unico nel suo genere, il Museo delle Arti e dei Mestieri in Bicicletta espone una vasta collezione di biciclette d’epoca utilizzate in antichi mestieri tra gli anni ‘20 e gli anni ‘60, come il norcino, il castagnaio e il barbiere. La più antica, la bicicletta dei pompieri, risale al 1905. Se poi vi hanno sempre affascinato le botteghe di una volta, non perdetevi il Museo della Farmacia Mazzolini-Giuseppucci, una delle più antiche d’Italia. Per completare un originale tour della città vi proponiamo le Cappelle Giottesche del 1300, nella Cattedrale di San Venanzo.
A venti minuti di auto da Fabriano, raggiungiamo il piccolo borgo di Genga, Bandiera arancione del TCI, che ospita uno dei più vasti e spettacolari complessi ipogei d'Italia, le Grotte di Frasassi. Una passeggiata di un'ora e un quarto ci porta a esplorare una serie di grotte suggestive: l’enorme cavità chiamata “Abisso Ancona” (che potrebbe contenere il Duomo di Milano), le bianche stalattiti chiamate "Cascate del Niagara" e le millenarie stalagmiti dei "giganti". Uno spettacolo unico in natura. Alla visita turistica tradizionale si aggiungono, per gli escursionisti più esperti due percorsi più impegnativi, per provare le emozioni di esplorare una grotta, calarsi in una voragine profonda 30 metri (assicurati con una corda), muoversi a quattro zampe in stretti (ma sicuri) cunicoli. Nelle vicinanze, ai piedi della Gola di Frasassi, si trova lo stabilimento termaledi San Vittore. L’acqua, caratterizzata da uno spiccato odore di uova marce dovuto a un alto contenuto di zolfo, è molto buone per le affezioni delle vie respiratorie e dei reumatismi.
Un’altra esperienza che lascia senza fiato è il Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, nel ventre della Terra, con la sua unica e spettacolare natura incontaminata. Oltre 10mila ettari di flora e fauna fanno da guscio alla Gola e alle sottostanti Grotte di Frasassi. La Gola è mistero a 360°, perché oltre allo spettacolo sotto terra ce n’è uno anche sopra. Qui, tra milleduecentocinquanta specie vegetali, nidificano ben 105 specie di uccelli, vivono 40 specie di mammiferi e 29 tra rettili e anfibi. Con un po’ di fortuna riusciamo persino ad accarezzare un cerbiatto o a parlare a un Nibbio reale che sembra ascoltarti, nonostante lo sguardo austero, minaccioso e scettico con cui ti osserva. Gli amanti dell’adrenalina possono provare lo “slackline”, una nuova disciplina ideata da un gruppo di ingegnosi ragazzi del posto. In pratica si cammina in bilico su una speciale corda, ovviamente in piena sicurezza, mettendosi in discussione, sfidano l’equilibrio psico-fisico, isolandosi dal resto del mondo per tuffarsi - ovviamente in modo figurato - in una indimenticabile esperienza. A strapiombo sul fiume e sulla montagna delle Grotte di Frasassi, percorribile solo a piedi dopo una salita a prova di polmoni, si arriva al Tempio (o Tempietto) del Valadier, costruito nel lontano 1828 in una caverna naturale. Annesso, eretto proprio sulla montagna, vi è l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa che era un monastero benedettino di clausura. Una roccia fa da parete alla Cappella.
Uscendo dalla Gola della Rossa il nostro viaggio emozionale ci riporta indietro nel tempo a Serra San Quirico, le origini risalgono alle civiltà etrusca, picena e romana. Secoli di storia, arte e cultura ci guidano alla scoperta di tesori poco conosciuti, bellezze naturali incontaminate e prodotti di eccellenza che fanno rivivere emozioni dimenticate. Serra è una caratteristica città di pietra, adagiata su costa rocciosa, dalle sembianze di una nave immersa in uno sconfinato “mare” di verde. Grande attrattiva sono le suggestive “Copertelle” di origine longobarda: passaggi coperti lungo le mura del paese, illuminate da grandi aperture con archi dove in tempo di guerra passavano i soldati e in tempo di pace si svolgevano i mercati. Se si è appassionati d’arte, non potete perdervi la meravigliosa Chiesa di Santa Lucia, autentico gioiello del ‘200.
Ultima tappa del nostro itinerario, Sassoferrato, è piccolo centro abitato dominato dalla Rocca Albornoz, una massiccia costruzione militare del ‘300. A 2 km dal centro si trovano le rovine dell’antica città romana di Sentinum, con mura di cinta, strade selciate, alcuni pavimenti a mosaico e i resti di un tempio termale e colonne in granito. Anche Sassoferrato vanta preziosi tesori d’arte, di architettura e beni culturali, segni di un nobile passato, come la trecentesca Rocca Albornoz, che domina dall’alto il centro cittadino, e il Castello. Il borgo fu protagonista dell'eroica Battaglia delle Nazioni del 300 a.C., quando i romani sconfissero i Galli e i Sanniti, rievocata ogni anno alla fine di luglio.
Per la gioia dei palati
Non potete tornare a casa senza aver gustato le prelibatezze della zona. Tante le specialità a km zero che offre questo territorio, dalle marmellate ai dolci secchi, dalla pasta con sugo “povero” ai tradizionali vincisgrassi, al salame di Fabriano, passando per un ottimo cinghiale, la porchetta magra, il tartufo e il calcione, un dolce-salato della zona. Il principe delle produzioni tipiche è il vino Verdicchio nelle sue varianti: il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Verdicchio di Matelica. Ugualmente genuini sono l’olio, l’ottimo miele e i gustosi formaggi. Buon appetito!