L’imponente Fortezza del Priamar svetta nelle vicinanze del porto di Savona ed è uno dei monumenti più significativi della città. Costruita dai Genovesi nel 1542 come roccaforte, ha assunto diverse funzioni nel corso dei secoli, tra cui anche quella di colonia penale in epoca risorgimentale, annoverando come detenuto anche Giuseppe Mazzini. Savona è la patria del chinotto, ma tutto intorno c’è profumo di frutta e verdura. Come ad Albenga, paese natale del carciofo violetto e della cattedrale di San Michele, o a Valeggia, dove nascono le profumate albicocche, citate già nell’Ottocento. Colori vivaci che sono riprodotti anche sulle ceramiche, di cui Albissola Marina è una delle capitali italiane. Lasciata la costa ci si può inoltrare verso le sorgenti del fiume Bormida, a Osiglia dove la star locale si può trovare nelle fattorie: è la formaggetta di capra e pecora. Ma vale la pena Osiglia anche per godere della brezza in riva all’omonimo lago, in una valle impervia, circondato da boschi di faggio, castagno e rovere. È una meta turistica privilegiata soprattutto da chi ama il canottaggio e le regate con mezzi autocostruiti. E dopo infinite curve attraversando boschi di castagno si arriva a Calizzano, dove le numerose sorgenti e il clima fresco anche d’estate permettono la crescita abbondante di funghi. Un castelliere edificato a fine Ottocento rappresenta un esempio di edificazione militare contro eventuali attacchi dal mare a difesa delle colline piemontesi. Garessio e le sue fontane sono infatti poco distanti. Va visitata a giugno, quando fanno da palcoscenico alle passeggiate gastronomiche che mettono in vetrina i prodotti locali. Sono poco più di 20 i km che ci separano da Ceva, dove la fermata è d’obbligo per la torre guelfa del Trecento e per i dolci preparati con le nocciole locali. Si riprende la via verso il capoluogo ligure e una sosta la dovranno fare i ghiottoni tra fine giugno e i primi giorni di luglio a Montezemolo, quando si svolge la fiera regionale del miele. Sulla strada del ritorno c’è Ceriale, dove le famiglie riproducono ancora il canonettu, una cornucopia con impressi stelle, palme e pesci: un sottile cibo rituale da consegnare agli ospiti di riguardo. E poi Savona e il suo mare. Non prima di avere visitato Pallare, gli affreschi quattrocenteschi dell’Oratorio in frazione Biestro e assaggiato i lisotti, una sorta di gnocchi conditi con aglio e olio locali.
