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Nell'antichità vi era un’alta considerazione della figura dell’anziano e il processo dell’invecchiamento era generalmente considerato fisiologico. La ricerca di un “elisir di lunga vita”, che inizia nel XVI secolo, non ci ha mai abbandonati e oggi la ricerca contemporanea dedica molte energie alla formulazione di molecole e ritrovati che possano allontanare l'invecchiamento e i suoi segni. Cosa significa quindi invecchiare "bene" oppure "male"? Poter evitare, oltre alle rughe, soprattutto malattie invalidanti la cui diffusione cresce di pari passo con l'invecchiare della popolazione. La medicina punta sempre più sul "controlled aging", nuova frontiera antiaging. Controllare la naturale tendenza all'invecchiamento, limitando l'azione dei radicali liberi, diventa fondamentale non solo per combattere i segni più evidenti che il tempo lascia sulla nostra pelle - le rughe, le macchie, etc... - ma soprattutto per poter sfruttare al meglio e in salute quella che in Giappone chiamano la “seconda giovinezza” e che arriva insieme al 60° compleanno. A livello statistico, i giapponesi sono la popolazione più longeva al mondo mentre gli italiani sono al secondo posto. Perchè? Sicuramente l'alimentazione gioca un ruolo determinante in fatto di longevità.
Le virtù della Papaya fermentata FPP®
Tra i molti segreti degli orientali, anche il consumo quotidiano di cibi fermentati; conosciamo tutti il sakè, la salsa di soya, o la zuppa di miso, ma la dieta nipponica ne prevede molti altri e la tecnica di fermentazione di alcuni alimenti è una tradizione antica e ben radicata non solo in Giappone. Oltre un secolo fa il Premio Nobel Ilie Metchnikoff dichiarò, in base ai propri studi, che la longevità di alcune popolazioni dell'Europa orientale fosse dovuta all'utilizzo di cibi fermentati. La fermentazione nasce come metodo per la conservazione degli alimenti, utilizzato fin dall'antichità. Il vino e la birra sono classici prodotti ottenuti da fermentazione alcolica. ln assenza di ossigeno, alcuni microrganismi agiscono sugli zuccheri trasformandoli in composti ad azione conservativa. I fermenti che agiscono sono le muffe, i lieviti e i batteri. Attraverso la fermentazione, gli alimenti subiscono un processo che, oltre a modificare l’aspetto e il gusto del cibo, ne aumenta la conservabilità e la digeribilità. Come risultato di questo interessante e antico processo, si ottiene un prodotto finale diverso da quello originale, di cui vengono modificati il profilo organolettico e la composizione nutrizionale: si formano acidi che, abbassando il pH dell’alimento, inibiscono lo sviluppo dei microrganismi nocivi, ma anche il contenuto vitaminico dei cibi aumenta, e varia il profilo enzimatico. Si formano, ex-novo, molecole che nell'alimento originario non erano presenti: è questo il caso della Papaya fermentata FPP® (Fermented Papaya Preparation), che sotto il brand Immun'Age® viene distribuita in tutto il mondo. Tra gli integratori più noti e imitati degli ultimi decenni, solo la versione originale, prodotta dall’azienda Osato e distribuita in Italia da Named, può vantare qualità testate da studi internazionali. Le virtù della Papaya fermentata FPP® originale “made in Japan” che viene studiata da ORI (Osato Research Institute), sono note da tempo anche alle nostre latitudini, ma le continue ricerche sugli effetti di questo estratto fermentato ci offrono nuove conferme. È stato recentemente pubblicato sulla rivista “Antioxidants” uno studio tutto italiano che dimostra in vivo le capacità antiossidanti di FPP®-Immun'Age®.
LE DIECI MOSSE ANTIAGING Il Nuovo Llibro di Evelina Flachi
L'aging è in effetti un processo naturale, al quale tutti andiamo incontro, determinato da meccanismi endogeni legati al DNA in associazione a cause esterne ed ambientali. Invecchiamo per il semplice fatto di vivere, ma alcuni invecchiano “meglio” di altri, conservando lucidità e buona salute fino alla tarda età. «Studi scientifici dimostrano che è possibile trasformare l’invecchiamento, specie se precoce, in longevità, principalmente con l’alim dientazione e lo stile di vita. Vi è una differenza fondamentale tra vecchiaia e longevità: la vecchiaia come condizione fisica di debilitazione e inattività che ha come conseguenza la dipendenza dagli altri; la longevità come caratteristica di chi vive a lungo mantenendo una buona condizione fisica e, quindi, la possibilità di una vita autonoma», spiega la Prof.ssa Evelina Flachi, annunciando per il 5 marzo l’uscita in libreria del suo nuovo libro “Le dieci mosse antietà. Come aggiungere anni alla vita e più vita agli anni” (Cairo Editore).